In questo articolo gli autori analizzano il rapporto tra la moderna teoria finanziaria (sintetizzabile nel filone che comprende gli studi sulle ipotesi di efficienza dei mercati, la teoria di Markowitz, il CAPM, il teorema Modigliani-Miller e l’approccio di Black-Scholes-Merton alla valutazione delle opzioni) e la crisi globale. In generale, tutte le crisi finanziarie sono correlate ad un processo di mispricing e di misperception del rischio nelle decisioni di investimento dei singoli, in un contesto di forte innovazione (si pensi alla cartolarizzazione dei mutui subprime) e di regolamentazione lasca e non coordinata. E se la crisi fosse dovuta anche allo sviluppo della moderna teoria finanziaria, che nel corso del tempo ha fornito un “fondamento scientifico” alle azioni e al comportamento degli agenti economici, nonché alla crescita dell’industria dei servizi finanziari (e al processo di liberalizzazione e deregolamentazione della stessa)? Attraverso un’analisi caratterizzata da un substrato teorico profondo, gli autori danno una risposta affermativa alla domanda e mettono in guardia dalle conseguenze che la teoria può avere sulla realtà.
Autori: ESTABEN PÉREZ AND MATÍAS VERNENGO
Anno: 2011
Riferimento: The Ideas Working Paper Series
JEL Classification: B 230 B 410
Link: http://www.networkideas.org/working/feb2011/01_2011.pdf