Il fatto
La stupefacente dicotomia tra governo e famiglie italiane in merito al proprio grado di indebitamento è nota da anni. A fronte di uno stato tra i più indebitati al mondo, le famiglie sono invece straordinariamente parche nell’assumere finanziamenti, e se lo fanno si tratta nella stragrande maggioranza dei casi di mutui per acquisto della prima (o seconda) abitazione. Id est: ho un debito, ma ho anche un asset.
La pandemia ancora in corso ha modificato la situazione? Sembra proprio di no. Lasciando da parte lo Stato che, giocoforza, ha dovuto indebitarsi ulteriormente nel 2020 per sostenere l’economia del Paese, le famiglie italiane appaiono ben solide nel servizio del proprio debito.
Il grafico sottostante, estratto dal recente Global Financial Stability Report del Fondo Monetario Internazionale (ottobre 2021), mette chiaramente in evidenza quanto sopra
Non solo il debt service ratio (in termini semplici il costo del debito rispetto al reddito disponibile) delle famiglie italiane risulta essere il più basso tra i presi messi a confronto nel grafico, ma tale rapporto rimane pressoché identico se riferito al Q1 2007 e al Q1 2021.
Il commento
Dal primo trimestre del 2007 al primo trimestre del 2021 di acqua sotto i ponti ne è passata tanta. E con essa almeno tre crisi di portata internazionale (2008, crisi dei debiti pubblici, pandemia). Ma le famiglie italiane rimangono solide. Che le banche ringrazino.