Il fatto
In UK si chiamano investment trusts, e corrispondono ai nostri fondi chiusi quotati in Borsa (che poi in Italia non è che ne abbiamo molti, a parte qualche immobiliare).
Creati più di 150 anni fa, hanno registrato un vero e proprio boom durante il periodo di tassi a zero. Anche perché molti di questi fondi chiusi investono in asset alternativi (ad esempio diritti d’autore) che generano interessanti dividendi annui.
Ma ora, come riporta Bloomberg, con i titoli di stato inglesi (gilts) che anche a breve offrono rendimenti intorno al 5%, l’appeal di questi strumenti è in forte calo.
Ed allora (vedi grafico sottostante) il prezzo di mercato scende ed è oggi fortemente a sconto rispetto al NAV (in media circa il 17%)
Il grafico
Il commento
Tassi alti e per tempi lunghi, il mantra attuale delle Banche Centrali, crea un nuovo paradigma rispetto all’epoca pre-covid.
Occorre allora ripensare e ritestare l’efficacia di alcune strategie di investimento, che potrebbero non essere più adatte, o comunque meno attraenti, nel nuovo scenario. Ma altre, invece, potrebbero nascere.