Il fatto

Da inizio anno i mercati sembrano navigare a vele spiegate. Ad oggi, 5 giugno, lo SP500 ha registrato un +11,76% da inizio anno.

Eppure, sotto la quiete superficie, le acque sono tumultuose. Il grafico sottostante, di fonte S&P Dow Jones Indices, evidenzia l’andamento nel mese di maggio, e da inizio anno a maggio, delle diverse sfaccettature dell’indice più rinomato al mondo.

Eh sì, perché di S&P500 non ce n’è solo uno. Ne sono state create mille versioni, tra cui quelle legate ai cosiddetti fattori.

Ed allora, ecco come a fronte di una salita dell’indice di base del 9,6% (fino a maggio), alcuni sottoindici hanno registrato performance altamente negative, con la versione High Dividend che registra addirittura un -8% nel mese di maggio è un meno 10,4% da inizio anno.

Interessante osservare che la variante equal weighted, in cui tutte le azioni pesano uguali e, quindi, nessun fattore particolare incide è praticamente al livello di fine anno.

 

Il commento

Il mondo degli indici, in particolare quelli azionari, dovrebbe essere conosciuto molto meglio dagli operatori di settore. Spesso si parla di questi benchmark senza conoscerne a fondo le caratteristiche intrinseche. E quando le cose vanno male si rimane basiti.

 

Per chi volesse approfondire eccovi un link utile

https://www.contemplata.it/prodotto/indici-tradizionali-e-esg/