Il fatto
Un interessante grafico prodotto da Statista.com, ma comunque tratto da un report di Credit Suisse, ci ricorda quando sia aumentata la disuguaglianza finanziaria nel mondo, ossia la distribuzione di ricchezza tra ricchi, meno ricchi, meno poveri, poveri.
Il 47,8% della ricchezza delle famiglie è infatti nelle mani di un ristretto 1,2% della popolazione adulta. Questi happy few (62,5 milioni nel mondo) detengono circa 221 trillion (dico trillion) di dollari. Si tratta dei super ricchi, i cosiddetti clienti HNWI o, in alcuni casi, UHNWI, dove la U sta per Ultra.
Sul secondo gradino della piramide i clienti affluent (da 100 mila a 1 milione di dollari). 627 milioni di persone che detengono 176,5 trillion, il 38% circa della ricchezza globale.
Se scendiamo troviamo coloro che detengono tra 10.000 e 100 mila dollari e poi coloro che sono alla base della piramide. Questi ultimo sono più del 53% della popolazione, ma hanno solo l’1,1% della ricchezza
Il commento
Che la ricchezza si stia concentrando nelle mani di pochi è fatto noto. E attenzione: anche tra gli HNWI la ricchezza si concentra verso l’alto. Non trattiamo qui la problematica da un punto di vista sociale (tema troppo ampio Per le vie brevi).
Una sola considerazione sui risvolti della situazione nell’ambito dell’attività di consulente finanziario/private banker. La ricchezza c’è, ma occorre saperla intercettare. Ed i clienti ricchi, e quelli ricchi ricchi, occorre poi saperli gestire