Il fatto

Quando si ragiona su grandissimi numeri, non è mai semplice avere una percezione corretta dei fenomeni. Ad esempio: alle 9,21 del mattino del 25 ottobre 2023, il sito https://coinmarketcap.com/ indica che la capitalizzazione globale del mercato delle criptovalute si attesta a 1,25T di dollari, dove la T sta per trilioni. Tanto o poco? All’apparenza tantissimo: ma in raffronto a che cosa?

In effetti, già capire cos’è un trilione non è così automatico: Wikipedia spiega che il termine può essere utilizzato in due modi, e cioè nella cosiddetta scala lunga di numerazione dove equivale a un milione di bilioni (ossia un miliardo di miliardi) e nella scala scorta, quella comunemente usata in US e UK, dove invece equivale a 1000 miliardi.

Quale delle due usare nel caso delle critpo?

Visto che stiamo parlando di dollari, e visto che i dati internazionali sono espressi per lo più secondo lo schema americano, propendiamo per la seconda. Per sicurezza proviamo a cercare l’ammontare del debito italiano espresso in dollari, ed in effetti troviamo che ammonta a 3 trillion dollars, cioè i nostri 3.000 miliardi o giù di lì.

E qui abbiamo già la possibilità di fare un raffronto: gli 1,25T di dollari del mondo cripto, all’apparenza una cifra enorme, sono meno della metà del debito pubblico italiano (che comunque è enorme di suo). Ma la Apple da sola capitalizza 2,71 trillion dollars.

Cosa risulta, invece, se il raffronto lo facciamo con la capitalizzazione delle borse globali, o con l’ammontare del debito esistente al mondo?

Prendiamo qui a riferimento il report annuale della SIFMA, cioè l’associazione dei broker, dealers, asset managers, investment banks americane. Eccovi un interessante grafico.

 

Il grafico

Il grafico mette in relazione l’ammontare della capitalizzazione delle borse mondiali e il valore del debito mondiale esistente (global fixed income outstanding), nell’anno 2013 e nell’anno 2022.

 

Il commento

Quali considerazione trarre dal grafico?

A parte il fatto che la capitalizzazione delle cripto, in relazione a questi dati globali, appare ridimensionata (pur rimanendo anche fin troppo elevata a mio parere), è interessante osservare l’evoluzione dei numeri nel corso del tempo.

In prima istanza, il mercato del debito supera nelle due date considerate la capitalizzazione delle borse: 87,8 trilioni nel 2013 contro i 66,2 delle borse; 129,8 trilioni contro i 101,2 nel 2023.

Quindi: più debito e meno equity (con valori comunque in forte crescita nel decennio considerato). E questo era tutto sommato prevedibile.

Non secondario, invece, è notare come il peso degli USA, comprensibilmente il più elevato sia lato debito che equity, si sia ulteriormente incrementato nel tempo. E ciò nonostante l’espansione della Cina; il che significa, per matematica, a discapito della zona EU.

In definitiva: un mondo finanziario sempre più bipolare.