Un interessante rapporto di McKinsey evidenzia i cambiamenti nelle preferenze dei consumatori cinesi
(Yuval Atsmon and Max Magni. Chinese consumers: Revisiting our predictions, Mckinsey Quarterly, Octorber 2016)
1,4 miliardi di abitanti: chi non vorrebbe vendere le proprie merci in un tale mercato? Ma per vendere in Cina, paese in forte sviluppo ormai da anni, dove non solo il numero dei nuovi ricchi (HNWI, high net worth individuals) gareggia con quello degli USA e della vecchia Europa, ma anche una classe media con sempre maggiori disponibilità finanziare si sta espandendo, occorre conoscere il gusto dei consumatori e come esso sta cambiando nel corso del tempo.
E’ abbastanza noto, infatti, che in Cina dagli anni ’50 e fino ai primi ‘80 il comunismo controllava in maniera molto stringente la gran parte della produzione, e di conseguenza del consumo, dei prodotti e dei servizi fruibili per i cittadini. E anche la distribuzione del reddito tra i cittadini era per lo più governata dall’altro. Dalla fine degli anni 70’ in poi, in particolare con l’avvento di Deng Xiaoping, pioniere della riforma economica cinese e artefice del “socialismo con caratteristiche cinesi” (teoria che mirava a giustificare la transizione dall’economia pianificata a un’economia aperta al mercato, sebbene supervisionata dallo stato) il sistema si è molto modificato sia a livello di distribuzione del reddito che di potenzialità di consumo. Ma cosa desiderano oggi i cinesi? Quali sono i modelli di acquisto?
Secondo lo studio di McKinsey, a seguito della crescita del reddito disponibile i consumatori cinesi hanno iniziato a migliorare la qualità della loro vita non solo spendendo di più in beni di consumo discrezionali, ma anche spostandosi su beni di prezzo più elevato all’interno delle categorie di base. Inoltre, si nota un interessante cambiamento nelle scelte di spesa dei consumatori di età compresa tra i 55 ed i 65 anni, in passato caratterizzati da un comportamento altamente conservativo ed oggi maggiormente dinamici e propensi all’acquisto di premium products (pur sempre in una logica di acquisto comunque pragmatica).
In sintesi, il consumatore medio cinese sembra pian piano assumere comportamenti similari a quelli del suo collega occidentale; sceglie tra diversi brand, cerca informazioni su internet, visita più store per confrontare i prezzi.
http://www.mckinsey.com/industries/retail/our-insights/chinese-consumers-revisiting-our-predictions