“Per sovrani, despoti e dittatori dell’epoca che fu le alter- native a disposizione erano plurime. Al fine di ottenere credito da banchieri e ricchi mercanti si poteva offrire in garanzia a questi l’amministrazione di miniere, la conces- sione di riscossione di tasse su specifici territori, ovvero di tasse doganali nei porti. E al momento di pagare i propri debiti, se non in grado di farlo, si poteva optare per il sem- plice diniego di restituzione (esempio di default di cui i Bardi ed i Peruzzi compresero amaramente il senso); per la concessione di terre o titoli nobiliari al creditore (esem- pio di ristrutturazione del debito e di vendita di asset); ov- vero per un’operazione di coniazione di nuova e svilita moneta (esempio di default mascherato tramite stampa di moneta e creazione di inflazione). Al peggio si procedeva al taglio della testa del creditore o, viceversa, al taglio della testa del Re in caso di rivoluzione.”
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