Di: Felix Martin

Editore: Random UK

Anno: 1 giugno 2014 

Prezzo di copertina: € 9,60 (circa)

 

 

 

 

Che cosa è la moneta? Che cosa è il denaro? Un mezzo di scambio, una riserva di valore, una unità di misura o semplicemente un simbolo? E’ a queste domande che la “biografia non autorizzata” di Felix Martin (libro tradotto in italiano con il titolo di Denaro. La storia vera: quello che il capitalismo non ha capito cerca di dare una risposta, ripercorrendo in maniera leggera e divertente, ma non per questo meno scientifica, la storia della moneta attraverso i secoli.

A partire da una dispersa isola del Pacifico (denominata Yap, e rimasta estranea fino al diciottesimo secolo al mondo moderno), dove la moneta era rappresentata semplicemente da una grossa pietra circolare di diverso diametro che ogni famiglia metteva in bella mostra davanti alla propria capanna, e che raramente veniva spostata per effettuare pagamenti (contrariamente all’idea che la moneta nasca come strumento sostitutivo del baratto). Anzi, la famiglia più ricca dell’isola, avendo perso la propria enorme pietra durante un trasporto via mare, neanche poteva esporla; ma nessuno metteva in dubbio la sua ricchezza in quanto la pietra, pur sui fondali da generazioni, non aveva perso il suo valore né cambiato proprietà.

E che dire di quanto avvenuto nel maggio del 1970 in Irlanda, quando a causa di uno sciopero tutte le banche furono costrette a chiudere i battenti per alcuni mesi: certo, la maggior parte delle imprese, prevedendo lo sciopero, avevano accumulato una enormità di moneta, ma sorprendentemente la maggior parte dei pagamenti continuò ad essere effettuata tramite assegni (cioè in sostanza tramite trasferimenti di denaro da un conto all’altro) anche se le banche erano chiuse e tali assegni non si potevano effettivamente incassare. Detto in altri termini: moneta bancaria senza banche! Come poté accadere? Per un certo periodo si creò difatti un sistema di credito personale non avente un orizzonte temporale definito per il clearing dei debiti e dei crediti, che stette in piedi senza l’intervento delle banche ma grazie alla fiducia e alla conoscenza reciproca delle persone che si scambiavano assegni (spesso erano i pub e i piccoli negozi che agivano da stanza di compensazione).

La rivisitazione di Felix Martin conduce in definitiva a ripensare la moneta non come semplice mezzo di scambio (rappresentata a secondo dei tempi da diverse commodities: oro, sale, conchiglie ecc..), ma come una tecnologia sociale composta da tre elementi fondamentali: una astratta unità di valore in cui la moneta è denominata, un sistema di contabilizzazione di crediti e debiti tra persone, un sistema che renda possibile il trasferimento di un credito ad una terza parte. La moneta, nella sua essenza, sarebbe quindi un credito trasferibile, ovvero un sistema in cui non solo un venditore accetta in pagamento un documento attestante un debito presentato da un compratore, ma in cui vi è fiducia sul fatto che tale documento sia accettato da una parte terza come pagamento.

Provate a pensarci: per il Bitcoin vale questa regola?

 

Denaro. La storia vera: quello che il capitalismo non ha capito

Money. The unauthorised biography. Felix Martin, Vintage Books, 2014