Come fa un investitore a capire quando è il momento giusto per operare nel mercato? Le variabili in gioco sono sicuramente tante, e cercare di azzeccare il momento giusto è sempre molto difficile. Tuttavia, alcuni strumenti di analisi grafica normalmente utilizzati dai trader professionisti possono essere di aiuto.
In questo articolo analizziamo come sia possibile sfruttare il tracciamento di una linea di trend per analizzare l’andamento di un titolo. Ma per prima cosa occorre chiedersi: “Cos’è una linea di trend?”
La risposta è semplice: la trend-line di un titolo, o di un mercato, viene definita come quella retta che unisce due o più punti di minimo o massimo e serve a capire se, in un determinato frangente di tempo, il prezzo mostra una tendenza al rialzo o al ribasso.
In particolare, il trend al rialzo può essere descritto tramite una trend-line che unisce due o più punti di minimo relativi successivi e crescenti; viceversa il trend al ribasso può essere descritto tramite una trend-line che unisce due o più punti di massimo relativi successivi decrescenti.

Capire se si è in un trend di rialzo o di ribasso è fondamentale per decidere se è il momento giusto per acquistare o vendere un titolo; giunti al culmine di un rialzo sarà conveniente effettuare operazioni di selling del titolo, viceversa, una volta raggiunto il prezzo minimo sarà conveniente effettuare operazioni di buying del titolo.

Tutto ciò, salvi ovviamente shock esterni che portino ad una interruzione del trend, consente di ottenere vantaggi tramite la differenza di prezzo di acquisto e vendita. In un trend rialzista, se acquisto quando il prezzo tocca un minimo e rivendo nel periodo in cui il prezzo è salito verso il massimo ottengo un guadagno.
Occorre però prestare particolare attenzione alla forza del trend, perché nel momento in cui il trend non è più sostenuto da elevati volumi di scambio vuol dire che sta esaurendo la sua forza e potrebbe verificarsi una sua inversione; ovvero si passa da una fase di trend crescente ad una di trend decrescente e viceversa.

Guardando lo Year to Date del FTSE MIB in figura, ovvero l’andamento dell’indice dall’inizio dell’anno fino ad ora, è possibile evidenziare come, tramite l’uso di trend-line, a metà marzo vi sia stata una inversione del trend da ribasso a rialzo in quanto il punto di minimo indicato con la C non è riuscito a segnare un ulteriore punto di minimo successivo decrescente; cosa che invece è accaduta da A verso B.
Come operare in questa situazione?
Il punto C corrisponde ad una fase di accumulazione, in cui le “mani forti” (chiamiamoli i bravi investitori) iniziano ad acquistare il titolo con l’aspettativa che vi sarà a breve un rialzo del prezzo. A questo punto inizia la fase del trend, in cui entrano nel mercato anche i trend follower, ovvero quelli che operano sulla scia di ciò che avviene nel mercato. Infine, il punto D corrisponde alla fase di distribuzione in cui entrano nel mercato le “mani deboli” (investitori meno informati che operano spinti dall’entusiasmo delle notizie positive di rialzo). In questa fase le “mani forti” sanno che è arrivato il momento di vendere, e questo pone un freno al rialzo dei prezzi. In questo esatto momento domanda ed offerta si eguagliano, i prezzi si fermano per un attimo prima di tornare a scendere, siamo di nuovo in fase di accumulazione e il ciclo ricomincia.
In generale si può dire che si assume che il trend sia ancora in atto fino a quando non mostra segnali di inversione, ovvero quando si interrompe la serie di massimi successivi decrescenti o la serie di minimi successivi crescenti.
Tornando al concetto di inversione del trend, possiamo dire che uno dei segnali di inversione più immediato è il Failure Swing, il quale presenta due varianti: il top failure swing si verifica quando il punto di massimo successivo fallisce nel superare il massimo precedente, il bottom failure swing si verifica quando il picco di minimo successivo non riesce a superare il minimo precedente. Nel caso prima riportato dello YTD del FTSE MIB si ha un caso di bottom failure swing del punto C rispetto a B; questo segnale è tipico di un mercato bullish in cui si proviene da un ribasso e si va verso un rialzo.
La trend-line è uno strumento molto interessante, ma occorre considerare che la sua significatività è più elevata quanto maggiore è il numero di volte in cui essa (sia al rialzo sia al ribasso) viene toccata dal livello di prezzo. Inoltre se si ha una trend-line che dura nel tempo questo accresce ancora di più il suo livello di significatività.

È possibile fare un confronto anche in riferimento alla diversa pendenza delle linee di trend. Infatti, una trend-line con pendenza maggiore (la seconda disegnata nel grafico sovrastante) indica maggiore tasso di decrescita del mercato rispetto a quanto non faccia la prima trend-line con pendenza inferiore. Lo stesso si può dire nel caso di trend-line al rialzo con diverse pendenze (unica differenza è che in questo caso si fa riferimento a maggiore o minore tasso di crescita del mercato). Entrambe queste due situazioni sono accompagnate da differenze nel trend dei volumi (visibili nella parte inferiore del grafico, definito grafico di supporto): la prima trend-line con pendenza inferiore è accompagnata a livelli di volumi inferiori rispetto ai livelli di volumi associati alla seconda trend-line con pendenza più elevata.