Il fatto

“We propose a solution to the double-spending problem using a peer-to-peer network”.

La frase è estrapolata dal white paper del Bitcoin, pubblicato nel 2008 da un sedicente Satoshi Nakamoto, pseudonimo dell’anonimo creatore (o creatori) della prima moneta virtuale. L’idea era rivoluzionaria, e da essa ne è discesa una vera e propria ideologia: scalzare il sistema dei pagamenti dal controllo di una autorità centrale e liberare il mondo dal signoraggio imposto dalle Banche Centrali. Tutto molto bello, o perlomeno per chi ci crede.
Ma trascorsi ben più di 10 anni, e con un mondo cripto divenuto un gran bazar di progetti spesso fumosi, in cui milioni di investitori tentano il “colpo gobbo” speculando con pochi euro/dollari sull’ultima novità prodotta (NFT o altre similia), la rivoluzione ideologica sembra essere definitivamente scomparsa. Semplicemente si punta al facile guadagno, ovvero si rischia una celere ed ingente perdita (come al casinò all’incirca).
Ed allora succede che la “valuta del futuro”, “l’oro digitale”, “lo sterminatore della politica monetaria” si ritrovi con una correlazione allo 0,82 (vedi grafico) con quello “sporco capitalista” che è lo SP500, subendo il momento di risk off causato proprio dalla Banca centrale più potente ed odiata.

https://www.bloomberg.com/news/articles/2022-05-09/bitcoin-flirts-with-lowest-level-since-2021-as-equities-swoon

Il commento

Non siamo totalmente scettici nei confronti del Bitcoin e delle altre crypto, anche se occorre ammettere che identificarne i fondamentali risulta alquanto complesso. Alcune positività vi sono sicuramente: la possibilità di muovere ricchezza oltre confine senza trasportare nulla, specialmente in tempi di guerra, non è affatto male. Anche le criticità però non mancano, a partire dal consumo di energia.
Ma se, in definitiva, investire in Bitcoin dovesse divenire sempre più simile ad acquistare lo SP500 o il Nasdaq allora l’effetto diversificazione in portafoglio non sarebbe più una ragion d’essere di questo asset. E anche l’ideologia sottostante decadrebbe.