Il fatto

Fresca fresca, è arrivata proprio oggi la periodica revisione del World Economic Outlook del Fondo monetario internazionale (ottobre 2022). Il documento contiene non poche indicazioni sull’andamento dell’economia mondiale e dei singoli paesi, divisi in particolare tra sviluppati ed emergenti. I temi caldi sono più che noti: inflazione, tassi, guerra.

In sintesi, il nuovo outlook segna una ulteriore revisione alla crescita mondiale rispetto alle previsioni di luglio e aprile scorso. Nel 2022 ci salviamo ancora, con una crescita mondiale prevista al 3,2%, esattamente lo stesso livello previsto per l’Italia. I problemi sorgono però in vista del 2023.

Il freno a mano viene tirato violentemente; il mondo cresce in previsione al 2,7%, ben al di sotto della media storica del 3,6%. Per trovare un dato peggiore si deve tornare indietro al 2001 (+2,5%).

Ma comunque si continua a crescere, potrebbe obiettare qualcuno. Il segno rimane positivo.

In realtà, è previsto che non poche economie (il 43%) entrino in una fase di recessione, ossia un periodo con almeno due trimestri di crescita negativa (quarter on quarter, cosiddetta recessione tecnica).

Il grafico sottostante mostra come nella revisione di ottobre si stimi che tra il 2022 e il 2023 vi sia una contrazione per un numero di nazioni che, complessivamente, rappresentano più di un terzo del Pil mondiale. Per l’Italia si prevede una (de)crescita complessiva dello -0,2% nel 2023

 

Il commento

Cerchiamo di non disperarci. Che una recessione dovesse arrivare era ormai da aspettarselo, viste le differenti e plurime criticità del momento. E sicuramente, come sottolinea il Fondo monetario, gli effetti di questo 2022 si propagheranno almeno fino al 2024.

Tuttavia, non è prevista al momento una recessione profonda. E in alcune economie avanzate (dove pure si subisce quest’anno un colpo più duro che nei paesi emergenti), gli effetti delle politiche fiscali di sostegno attivate già nel periodo pandemico dovrebbe offrire comunque un sollievo anche per gli anni a venire.