Il fatto

Non tutti sono d’accordo sulla risultanza del fenomeno. L’effetto della globalizzazione sull’inflazione, ed in special modo su quella delle economie sviluppate, rimane ambiguo. A seconda dei modelli econometrici utilizzati, e della misura di inflazione presa a riferimento, tale effetto può risultare più o meno significativo. Inoltre, non sempre i tradizionali driver utilizzati per spiegare l’impatto della globalizzazione sui prezzi di beni e servizi sono convincenti; in particolare, sembrerebbe in parte logico attendersi che la globalizzazione incide in via deflazionaria sul prezzo dei beni materiali (compro il Made in China che mi costa meno); ma ciò non avviene invece sul costo dei servizi che, prevalentemente, sono prodotti in loco (esclusi i call center che possono essere trasferiti in paesi a basso costo della manodopera).

Ad ogni modo, un recente studio di Attinasi e Balatti pubblicato nel Bollettino Economico della BCE 4/2021, mette in fila le cose, spiegando in maniera semplice e chiara sia i principali risultati della letteratura, sia i driver globali che possono incidere sull’inflazione delle economie sviluppate. Nel grafico sottostante viene riportato, innanzitutto, l’andamento dell’inflazione rispetto al livello di globalizzazione a partire dagli anni ‘70

Il commento

Nonostante il grafico faccia immediatamente strabuzzare gli occhi, gli autori mettono in evidenza come, in realtà, siano più altri fattori comuni alle economie sviluppate (e non tanto la globalizzazione in sé) ad avere portato, dopo i picchi degli anni ’70, ad una forte riduzione dell’inflazione e ad un aumento della sincronizzazione nei tassi di sviluppo della stessa. Il che significa, in termini semplici, che l’inflazione dei paesi sviluppati tende sempre di più a muoversi alla stessa maniera. E ciò sarebbe dovuto, anche ed in particolar modo, alle strategie di inflation targeting applicate dalle Banche Centrali dei paesi oggetto di analisi, tutte miranti, più o meno, al fatidico 2% circa di crescita dei prezzi. Come anche sottolineato in passato da Powell, che siano proprio le Banche Centrali ad aver “ammazzato” l’inflazione?